Ernst Wiechert

Ernst Wiechert Nei suoi primi scritti, Wiechert già rivela una forte coscienza religiosa associata a una natura introversa. Nei romanzi ''Der Wald'' (Il bosco) e ''Der Totenwolf'' (Il lupo dei morti), rivelò un attaccamento alla natura nella sua purezza e un acuto lirismo nello svolgersi della trama, componenti fondamentali della sua arte narrativa, come risulta palese anche in ''Die Flöte des Pan'' (Il flauto di Pan).

Nel 1938 fu internato per quattro mesi a Buchenwald, da dove uscì fortemente provato nel corpo e nell'animo e rimase sotto sorveglianza stretta fino alla fine della guerra.

Dal 1948 si trasferì in Svizzera dove raccontò questa parte della sua vita in ''Der Totenwald'' (La selva dei morti) e ''Missa sine nomine'', raccontando della sua volontà di ritirarsi dal mondo. Il testo "Der Totenwald" venne da lui seppellito in giardino e ripreso solo a fine guerra nel 1946.

Enzo Biagi raccontò la sua storia nel libro "Crepuscolo degli dei" del 1961, dopo aver intervistato sua moglie. da Wikipedia
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    di Wiechert, Ernst
    Pubblicazione 1966
    Collocazione: TD Wiec 4 *Wie/Hae
    Libro
  2. 2
    Articolo
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