Michael Fried
La sua opera più nota è ''Art and Objecthood'' (Arte e Oggettualità, 1967) un saggio con cui prende nettamente posizione contro il Minimalismo. Il saggio si articola attorno ai due concetti di literalism e teatralità, con cui intende scongiurare l'eterna minaccia di un'identificazione fra arte e vita. Con il termine literalism si allude al mondo fisico e concreto delle cose e quindi allo sconfinamento dell'estetica nel reale. Con teatralità si allude invece alla durata e quindi alle nuove modalità di esperire le opere, che coinvolgono ora lo spettatore/osservatore: non più creazioni artistiche che si offrono a una pura contemplazione estetica, ma oggetti da percepire o addirittura veri spazi da percorrere. da Wikipedia-
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